E’ quanto ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza 52572/2017 che ritiene integrato il reato di cui all’art. 615 ter c.p. (accesso abusivo ad un sistema informatico) nella condotta dell’ex moglie che, avendo ricevuto dal marito la password per accedere alla casella di posta, la utilizza dopo la fine del matrimonio per accedere alla casella mail dell’ex.

Nel caso in esame, l’imputata aveva ricevuto, durante il matrimonio, la password dal marito ma dopo la fine della relazione accedeva alla casella dell’ex utilizzandola peraltro per inviare messaggi ingiuriosi.

La Corte di Cassazione ribadisce quindi il principio, oramai affermatosi in giurisprudenza, secondo cui integra la fattispecie criminosa di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico protetto la condotta posta in essere da soggetto che, pure essendo abilitato, violi le condizioni e i limiti risultanti dal complesso delle prescrizioni impartite dal titolare del sistema per delimitarne oggettivamente l’accesso e ciò quand’anche la password fosse (originariamente) ottenuta con il consenso del titolar